Lo sport rappresenta da sempre una risorsa fondamentale per il benessere individuale, costituisce un tassello essenziale per l’educazione e l’insegnamento della disciplina, del rispetto per gli altri, per se stessi ed il proprio corpo.
Quello che ci ha tolto il Covid-19 è stato il tempo da passare con gli altri, ma allo stesso tempo ci ha regalato il tempo per stare con noi stessi.
Le limitazioni sono cambiate e con loro siamo cambiati noi: si poteva uscire individualmente a fare attività fisica; ci siamo evoluti con l’aiuto della tecnologia per allenarci in casa; abbiamo inventato palestre dove prima non esistevano.
Ci siamo trovati di fronte alla scelta tra il prenderci cura di noi stessi e l’abbandonarci allo scorrere del tempo.
Oggi è necessario e auspicabile, ripartire e ricostruire partendo dal cambiamento di prospettiva, del modo di pensare; dobbiamo trasformare la difficoltà in una risorsa che ci renda più forti di prima.
Riprovare il piacere di allenarsi, di condividere, di poter stare all’aria aperta.
COME FARE?
L’aspetto più importante è quello di riuscire a focalizzarsi sul processo e non sul punto di arrivo. Canalizzare le energie sul non mollare, neanche quando si pensa che è tutto perduto.
È bene pensare meno ai risultati, svolgendo più azioni “passo dopo passo”. Non ci sarà più nessuna vittoria o sconfitta, ma quanto resisto, quanto allenamento mi potrebbe fortificare e quante risorse scopro di possedere.
E ancora, quanto posso mutare, quanto posso crescere e quanto posso scoprire che tutto ciò che prima poteva essere scontato ora assume un grande valore o, meglio, un valore riscoperto e rinnovato.
Allora mi avvicinerò al traguardo, e lì potrò fare una pausa in attesa della prossima corsa o partita.
Ricordiamoci che il bisogno di movimento è, qualcosa che fa parte della natura dell’uomo ed è quanto di più democratico possa esserci. Inoltre il livello di gratificazione è inevitabilmente correlato al vissuto ed al significato che si attribuisce all’esperienza; se penso all’attività fisica come una condanna, sarà tutto vano.. sforziamoci di vederla come un regalo verso se stessi e un momento di focalizzazione sul “qui e ora”.
La motivazione si può sviluppare ed incrementare, in modo più strutturato, attraverso percorsi di allenamento costante, sia negli sportivi che fanno agonismo che in coloro che praticano sport a livello amatoriale con finalità puramente ludico-ricreative.
3 fattori da andare a ricercare nell’attività fisica:
Il divertimento.
Divertirsi è il bisogno che motiva ad una azione specifica (il gioco). Gli adulti ricercano la componente ludica nella attività sportiva che svolgono.Il piacere che si trae dallo svolgimento dell’attività implementa la componente del divertimento. Il gioco in sé racchiude la spontaneità, la creatività, la competizione e l’energia; caratteristiche che possiedono i bambini. La pratica sportiva riporta l’adulto alle origini, all’essere puro, al recupero della “bellezza”.
Sviluppo di competenze specifiche.
Il secondo bisogno che soddisfa la pratica dell’attività sportiva è lo sviluppo di competenze specifiche. Dai dodici anni in poi, nell’attività sportiva, oltre al divertimento e ad affinare la coordinazione relativa al movimento del corpo nello spazio, si cerca l’acquisizione di conoscenze tecniche e tattiche. Sapere controllare e padroneggiare un comportamento, avere la percezione del potere, del sapere fare, di incrementare le proprie abilità per uno sviluppo personale più completo.
Bisogno di affiliazione.
Il terzo bisogno che viene soddisfatto dalla attività sportiva è quello di affiliazione. L’ambiente sportivo che si frequenta, favorisce l’incremento e lo sviluppo di relazione sociali; la palestra, il gruppo sportivo in generale può agevolare la possibilità di consolidare delle relazioni di amicizia pregresse o di favorire la creazione di nuove relazioni amicali. Oltre ad incidere sul livello di autostima, sviluppa nella persona il senso di appartenenza ad un gruppo. Le relazioni, e la cure delle stesse, oggi nella società post moderna sono considerate una vera e propria ricchezza invisibile.